Peppino: Ciuri di Campu

9 Mag 2025 | Materiale resistente

ANPI Grugliasco

OGGI RICORDIAMO GIUSEPPE IMPASTATO, DETTO PEPPINO, GIOVANE MILITANTE COMUNISTA ASSASSINATO DALLA MAFIA LA NOTTE TRA L’8 E IL 9 MAGGIO 1978

Giuseppe Impastato (Cinisi, 5 gennaio 1948 – Cinisi, 9 maggio 1978) è stato un militante comunista, giornalista, nato in una famiglia mafiosa, che si è ribellato denunciando pubblicamente i crimini della mafia della sua zona e per questo è stato assassinato all’età di 30 anni nel 1978.

Peppino fu cacciato di casa da ragazzo e avviò un’attività politico-culturale legata al territorio incentrata sui valori di sinistra e antimafia che lo accompagnerà per tutta la vita:

– nel 1965 fondò il giornalino “L’idea socialista”

– dal 1968 in poi partecipò come dirigente alle attività delle nuove formazioni comuniste a sinistra del PCI come “Il manifesto” Lotta Continua

– nel 1976 costituì il gruppo “Musica e cultura” per coinvolgere i giovani del territorio in attività culturali quali cineforum, musica, teatro, dibattiti;

– nel 1977 fondò Radio Aut, radio libera autofinanziata, con cui denunciò i crimini e gli affari dei mafiosi, in primo luogo del capomafia Gaetano Badalamenti (definito sarcasticamente «Grande Capo Tano Seduto»); il programma più seguito era “Onda pazza a Mafiopoli”, trasmissione satirica in cui Peppino sbeffeggiava mafiosi e politici.

Nel 1978 si candidò nella lista di Democrazia Proletaria alle elezioni comunali di Cinisi, ma venne assassinato durante la campagna elettorale nella notte tra l’8 e il 9 maggio da sicari inviati dal boss mafioso Gaetano Badalamenti, che inscenarono col suo cadavere un attentato, per distruggerne anche l’immagine, in cui la stessa vittima apparisse come suicida, ponendo una carica di tritolo sotto il suo corpo adagiato sui binari della ferrovia.

Alle elezioni comunali di Cinisi fu votato comunque il suo nome: Peppino Impastato fu eletto nonostante il suo assassinio.

La stampa e le istituzioni (forze dell’ordine e magistratura) parlarono di un atto terroristico, diffondendo la notizia per cui il terrorista sarebbe rimasto ucciso a seguito di un errore nella gestione dell’esplosivo.

Il delitto avvenne in piena notte e fu offuscato mediaticamente dal ritrovamento del corpo di Aldo Moro assassinato dalle Brigate Rosse, proprio il 9 maggio 1978.

PEPPINO E’ VIVO E LOTTA INSIEME A NOI,

LE NOSTRE IDEE NON MORIRANNO MAI!

https://youtu.be/QuJCVMtd1Ws